denaro

Nel baratto i possedimenti di una persona valevano per l’altra solo quando potevano essere utilizzati: posso scambiare le mie mele con le pere del mio vicino solo se a lui servono delle mele. Ciò implicava che ogni nucleo famigliare dovesse essere il più possibile autosufficiente. Il denaro, che ha distrutto il baratto, implica direttamente la divisione del lavoro e con essa l’insufficienza delle persone a se stesse. Ma il problema principale del denaro è che rende ogni bene equivalente: il valore d’uso di un oggetto si riduce al valore di denaro, stabilito dall’alto e svaluta ogni bene trasformandolo in qualcosa da usare a qualcosa da comprare. Prima del denaro non c’era una così grande corsa all’accumulazione di beni, all’avarizia. Dall’identificazione di tutte le cose sotto ad un unico comun denominatore si passa all’appiattimento delle persone globalizzate che smaniano per apparire uguali alle persone già uguali a loro che appaiono in televisione. “Ognuno ha un prezzo” è una frase che non si dovrebbe mai dire, e che sentenzia l’inconsistenza di ogni persona. Il denaro è il contrario dell’ufo, perché identifica qualsiasi cosa. Ma dall’ufo l’uomo potrebbe capire molte cose, anzitutto la verità sul denaro. Come la credenza in un qualche dio o negli alieni, la credenza nel denaro è una fede, o meglio una fiducia ed una speranza. Ci sono molti più soldi al mondo che cose acquistabili, il surplus di denaro è il capitale che viene investito per cose che esisteranno solo nel futuro. Quindi il denaro è la fiducia che nel futuro ci sarà il corrispettivo materiale del denaro speso. Questo significa che un tot dei soldi che abbiamo in tasca non sono altro che pezzi di carta, perché non ci sono cose che si possono comprare con quei soldi. Dall’ufo l’uomo potrebbe capire che anche il denaro in fin dei conti è solo una speranza, una visione fugace, che lascia a terra poche tracce, la prova fotografica di un ufo vale molto di più delle banconote tenute in tasca.


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