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classificazione Hynek

La classificazione fatta da Hynek sugli avvistamenti ufo è talmente famosa che il “terzo tipo” è ormai un’icona della fantascienza da film di serie b.

La classificazione originaria di Hynek –riportata qui sotto- divideva gli incontri in 4 tipologie ( poi completate da Bloecher ):

·       incontro ravvicinato del I tipo: avvistamento di uno o più oggetti non identificati

·       incontro ravvicinato del II tipo: osservazione di un ufo e fenomeni fisici provenienti dall’ufo

·       incontro ravvicinato del III tipo: osservazione di esseri animati in associazione con un avvistamento di ufo

·       incontro ravvicinato del IV tipo: un essere umano viene rapito da un ufo o dai suoi occupanti.

Con questa classificazione Hynek ha cercato di rendere la plurisemanticità degli avvistamenti più vicina alla scienza ed al suo metodo d’indagine ( appunto, quello classificatorio ), nei fatti, ricondurre gli avvistamenti entro una categoria non può che essere una forzatura, e d’altra parte inserisce qualcosa di non umano all’interno di un sistema semantico umano. Sarebbe un po’ come attribuire una parola per ogni tipo di movimento della coda di un cane. Cani e uomini sono troppo diversi perché i rispettivi linguaggi possano essere vicendevolmente tradotti come accade per le lingue, nondimeno uomini e animali riescono a comprendersi facilmente, e lo fanno maggiormente quando entrano in empatia. Eppure emozione sensazione ed empatia sono proprio quello che agli occhi della gente trasforma la descrizione di un avvistamento in una baggianata.

Anche le altre classificazioni risultano parziali e stupide: omini verdi, pleiadiani, grigi, rettiliani, uomini falena eccetera sono le razze più famose di alieni, ma sono trattate come se nelle loro galassie ( zeta reticuli o le pleiadi ) non ci fossero altri tipi di alieni, o come se in fin dei conti gli altri contassero poco e fossero queste le razze dominanti, i re, gli unici che possono interessarci perché più sviluppati tecnologicamente, perché dominatori. L’uomo proietta nello spazio il rapporto uomo-animale che l’uomo ha con orgoglio inventato: l’uomo è il padrone della terra ( anzi, l’uomo americano e russo che ha esplorato lo spazio, l’uomo bianco ) e nel cielo cerca gli ambasciatori della razza che conta.  Questo modo di ragionare, implicito nella classificazione, oltre a paragonare l’uomo con l’alieno così evoluto da aver inventato i viaggi spaziali e glorificarsi di tale paragone, rispecchia la mentalità del diplomatico: la classificazione delle razze diventa un discorso politico.

Anche gli ufo vengono classificati in tipologie: basta scorrere un attimo su internet per trovare elenchi completi dei vari tipi di ufo. Una cosa sorprende però in questi disegni: sono tutti visti di fronte, e non dal basso, come ci si aspetterebbe. In questo caso è l’esigenza di visualizzare bene gli oggetti implicita nella loro catalogazione a tralasciare quelli visti di scorcio o a distorcerli nella rappresentazione. Senza tener conto del fatto che questi oggetti il più delle volte sono visti da lontano ed in movimento.


Ambasciata

Al di là del fatto che si può credere come non credere alle dichiarazioni del movimento raeliano, per il quale l’uomo è stato creato da scienziati extraterrestri chiamati Elohim, una delle iniziative di questo movimento merita senza dubbio di essere notata, per quanto assurda possa sembrare. Scopo dei raeliani “è quello di preparare un’ambasciata per accogliere ufficialmente il ritorno dei nostri creatori. Gli Elohim hanno espresso, con profondo rispetto, il desiderio di tornare e d’incontrarci. Ma poiché desiderano tornare solamente solo se la loro presenza fosse benaccetta, essi ci chiedono di dimostrare il nostro desiderio d’invitarli costruendo loro un’idonea ambasciata in previsione del loro arrivo.” Tale affermazione ( ripresa dal loro sito ufficiale ) stupisce per il fatto che chi si aspetta non è l’alieno in generale, ma il creatore, l’alieno buono e superiore ( idea che si ritrova tantissimo nell’ufologia delle baracche ).  Più avanti si accenna rapidamente ai vantaggi economici che il paese ospitante potrà ricevere dalla costruzione di una tale ambasciata sul suo territorio. “Secondo le istruzioni fornite dagli Elohim, essa deve essere costruita in un territorio neutrale a cui vengano garantiti i diritti di extraterritorialità anche per quanto riguarda lo spazio aereo. Realizzare questa ambasciata ed ottenere il rilascio delle necessarie garanzie per i diritti dei suoi ospiti, sarà la prova che l’umanità è pronta per un incontro ufficiale con i suoi creatori.” Al di là delle piccole cadute di stile sopra citate questa seconda affermazione risulta interessante per la propria vicinanza ad un’idea dei MIR. Come l’umanità dimostrerà di essere pronta ad accogliere gli alieni costruendo un’ambasciata, quando sulla Terra ci sarà l’armonia tra i popoli auspicata dai raeliani così secondo i MIR solo in simili condizioni di pace e comprensione si può essere diffuso il viaggio intergalattico tra gli alieni che ci vengono a visitare, e dunque, se l’uomo vuole accogliere gli alieni o sperimentare meglio il viaggio nello spazio deve prima abbandonare i continui conflitti tra le razze. Questo è dimostrato dal fatto che è stata proprio l’ostilità tra America e Russia a spegnere ogni sogno dell’uomo nello spazio nel finto allunaggio che ha messo fine al desiderio di esplorare la luna approntandosi un falso vincitore. Forse, se America e Russia avessero collaborato l’allunaggio sarebbe stato vero. Raeliani e MIR pongono entrambi l’attenzione sulla tecnologia: una civiltà tecnologica, che riesce a creare la vita sulla Terra o che scopre il volo intergalattico  è una civiltà etica armonica e morale. Altrimenti la tecnologia sarebbe stata utilizzata per ben altri e meno nobili scopi ( e visto che nessun alieno ci ha ancora invaso potrebbe esser vero… ). Si può accettare l’altro, l’alieno come completamente altro, solo se si ha accettato la diversità del vicino.