l’ipotesi junghiana

Le analisi condotte da Jung in merito al fenomeno ufo meritano di essere analizzate dall’ufologia radicale in quanto mostrano un approccio totalmente diverso rispetto all’ufologia tradizionale ed alle suggestioni tipiche dell’industria culturale che tendono a vederlo come qualcosa di extraterrestre o militare. Jung pone invece il primato nel soggetto, nell’osservatore e in quello che può trarre dalla simbologia implicita degli ufo, mantenendo l’aspetto di non-identico poiché, anche quando l’ufo va ad identificarsi con il soggetto rimane legato sempre al suo lato inconscio, non venendo mai riassunto in un dato certo ed analizzabile. Se Jung abbia o meno ragione non si può dire, non ci interessa; quello che è certo è che l’ufo ha un aspetto simbolico che sarebbe stupido tacere. L’ufo è per Jung una proiezione dell’inconscio che trovandosi in una situazione di dissociazione rispetto alla coscienza cerca un’altra via per farsi notare. È l’uomo stesso, che cerca in esso una realtà alternativa, che poi potrebbe essere la sua stessa anima. Jung riconosce l’aspetto politico del fenomeno: nei periodi di guerra reale o fredda che sia gli avvistamenti infatti si moltiplicano, ma questo potrebbe essere dovuto al fatto che l’uomo si aspetta un attacco, e dal novecento in poi, se lo aspetta proveniente dal cielo, cosa che spiega la forma allungata, simile ad un missile, di molti ufo. Il periodo del secondo dopoguerra è animato dal desiderio di conquistare lo spazio ( ormai i poteri si sono distribuiti in maniera che sembra definitiva su tutta la Terra ), il cielo diviene allora luogo di viaggi ed incontri, gli oggetti volanti realizzano il nostro desiderio ed allo stesso tempo possono venir identificati con abitanti di altri pianeti mossi dalla nostra stessa voglia di conquista. La filmografia hollywoodiana si basa su questa impropria attribuzione, senza rendersi conto dell’ingenuità insita nell’applicare all’alieno, l’estremamente altro, attributi tipicamente umani ( nemmeno l’uomo si è dunque accorto di quanto l’odio la brama di conquista e la guerra siano terribilmente umani ). L’ufo però spesse volte viene avvistato senza essere segnalato dal radar, il suo fenomeno si chiarisce ancor meglio nell’incapacità di farsi catturare e rimanere sfuggevole quanto le sue soventi apparizioni nei sogni. La forma con la quale è più spesso ricordato è quella sferica, dunque il cerchio, il mandala, ciò che custodisce la totalità psichica ( il cerchio è la figura più completa ed equilibrata ) e che dall’alchimia è visto come un attributo dell’anima. La tradizione cristiana ha sempre posto la divinità nel cielo, in accordo con Platone per il quale la sfera è la forma di dio, che si situa nell’iperuranio ( tra le idee ) e dunque nel cielo, dove stanno anche le anime. L’ufo, il disco volante che tra il cielo e la terra porta al suo interno degli alieni a forma di ominide, può essere dunque interpretato come il passaggio ad uno stadio superiore, il ricongiungimento con dio o anche come una moderna barca di Caronte. E l’ospite dell’astronave può esser tanto il contenitore, simbolo dell’anima dell’osservatore, che l’alieno, non un extraterrestre ma un’anima sollevatasi dallo stato terreno. Per questo anche i rapimenti hanno molte analogie e riflettono la paura della morte. Non a caso le abduction avvengono di notte, in luoghi isolati, quando cioè è ora di dormire. Va notato che gli abdotti spariscono divenendo irrintracciabili, ma sono più le testimonianze dei film di fantascienza che quelle di persone che hanno davvero assistito ad un rapimento. Chi avvista l’ufo, chi si fa rapire, diviene in qualche modo simile ad esso. Comunque l’ufo è sempre mediatore tra due mondi, arriva e scompare da un luogo senza nome che forse non ha nemmeno una sede, se è vero che i racconti dei presunti rapimenti non fanno mai scendere su un pianeta le persone. Jung analizza anche la simbologia degl’ufo a forma di goccia i quali ricordano un utero, un altro contenitore, che oltre a indicare la sessualità si pone in relazione al tema della morte, rovesciandone però i contenuti: il rapimento potrebbe allora essere un viaggio per una nuova rinascita, che parte proprio dalle origini e dall’interno, dal luogo di ogni crescita indispensabile al nostro venire al mondo.


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