Prometeus e la fede nel buon creatore

Fin dal titolo il film, Prometeus, prequel di Alien, prevede la bontà del creatore: Prometeo è il benefattore degli uomini, colui che ci ha donato il fuoco, e il fuoco a sua volta è simbolo di conoscenza. È dunque la certezza che troveranno qualcosa di buono a spingere i protagonisti in questo viaggio nello spazio e ad alimentare la loro curiosità. La fede nel buon creatore – l’essere divino che ci ha creati a sua immagine – va allora in parallelo a quella della crudeltà del non umano, qui rappresentata sia dagli alieni che dal robot. I tre tipi di alieni ( l’anguilla, il polpo e l’ominide ) appena nati ( o risvegliati, come nel caso dell’ominide ) sono pronti per manifestare tutta la loro sete omicida scagliandosi contro gl’intrepidi avventurosi e cercando di sbranarli o spezzar loro le ossa del collo. Anche uno degli uomini, venuto a contatto con uno di questi alieni, viene preso da un’inaudita brama omicida e si trova peraltro immediatamente dotato di una forza invincibile. Alieni e uomo uccidono senza nessuna ragione apparente, forse solo come immediata manifestazione del male. Le ragioni che spingono David-il-robot ad agire contro ai protagonisti ( far bere al coprotagonista del sangue alieno che lo porterà prima a ingravidare la sua ragazza con seme alieno e poi alla morte ) rimangono altrettanto oscure, forse solo per difetto di sceneggiatura. Una cosa è però interessante da rilevare: il comportamento del robot muta in parallelo alle aspettative della protagonista per quanto riguarda il Creatore, o meglio, i creatori degli uomini, cioè gli alieni. La questione del buon creatore si complica infatti se a crearci è stato non il dio cristiano, buono e magnanimo, ma gli alieni. La protagonista però continua ad avere una saldissima fede nella bontà dei suoi creatori, tanto da arrivare alla conclusione che se vogliono distruggere la Terra qualche ragione ci sarà, ragione che purtroppo però non ci viene spiegata. Nel desiderio di saperne di più si fa allora accompagnare dal robot, tornato buono, alla ricerca degli altri alieni. La sua fede rimane però anche legata al cristianesimo, se è vero che tiene al collo un piccolo crocefisso, segno del fatto che chi ci ha creati non può che essere buono. Se ciò non fosse vero, cioè se gli alieni-dio fossero cattivi, come pare proprio nella metà del film, ne deriverebbe che anche gli uomini possono essere cattivi ( e lo dimostrano il personaggio interpretato da Charlize Theron nonché quello preso da manie omicide ), e dunque che ciò che gli uomini creeranno non può che essere cattivo ( e lo dimostrano l’atteggiamento ambiguo del robot e l’alieno-polpo-divora-tutto partorito dalla protagonista ). Come si manifesta la bontà? Nel robot che alla fine aiuterà la protagonista e nell’eroico sacrificio dei tre uomini che scelgono la morte pur di abbattere la navicella con a bordo l’alieno in rotta verso la Terra. Quindi anche la bontà prevede l’uccisione, la distruzione, la morte.


Comments are disabled.